L’ennesimo ritorno.
L’ennesimo viaggio che conclude un’avventura lontano dal mio paese.
Una ritmicità quasi ossessiva, quasi non avessi altro da fare che cercare aiuti lontano da Samnior, quasi non fosse questa la mia vera casa.
Nel rivedere all’orizzonte il profilo del palazzo Matriarcale ho sentito il desiderio fortissimo, forse il bisogno, di fermarmi.
Ripensando a quando ero un giovane elfo, nelle foreste di Fseo, la prima sensazione che ricordo è la costante assenza di mio padre, sempre in viaggio, sempre lontano da noi. Ci eravamo abituati a questa mancanza, fino a che è diventata la normalità.
Ripensandoci ora, mi rendo conto di come quell’accettazione fosse il frutto di una difesa, di una sofferenza che sgretolava giorno dopo giorno l’equilibrio della mia famiglia fino alla perdita improvvisa di mia madre.
Eppure anche questo non lo fermò dai suoi viaggi, dalla sua fuga.
Tutto quello che ho odiato di mio padre lo sto ripetendo senza nemmeno rendermene conto.
Devo fermarmi, devo trovare una quotidianità ed una serenità che non venga soddisfatta solo dalla ricerca, dal raggiungimento di un obiettivo, dalla risoluzione di una minaccia o dall’ottenimento di un successo.
Il mio paese ha avuto bisogno di aiuti e sicuramente posso dire di avere contribuito a fornirne molteplici e di diversa natura, forse non tutti quelli possibili, ma di certo molti che senza di noi non avremmo avuto al nostro fianco.
Ora però Samnior ha bisogno di guide, di esempi quotidiani, di persone che non sono sempre lontane, fino al punto di considerarle assenti.
Più di una volta Linsey ci ha parlato preoccupata della situazione di Leena, dei suoi sogni agitati, del peso delle responsabilità sulle sue spalle, ma nessuno di noi ha pensato ad aiutarla concretamente a Samnior, caricando su di sè parte di quel peso.
Esattamente come mio padre, ho continuato a fare quello che ritenevo giusto, ma che innanzitutto aiutasse me nella mia ricerca lontano da casa mia.
Non devo fare come lui. Non devo rendermi conto dei miei errori solo dopo che le conseguenze delle mie scelte abbiano portato a danni irrecuperabili. Sono ancora in tempo per cambiare la mia vita e questo è il momento giusto per farlo. Bisogna saper dire basta.
Mi fermerò a Kisif Samor. Metterò a disposizione della Matriarca le mie conoscenze, le mie abilità e il mio ruolo. Sono sicuro che, anche se marginale, la mia presenza la possa aiutare ad occuparsi meglio dei problemi che lei sola può risolvere, lasciando che io gestisca situazioni di minore importanza, se questo le può servire.
Non so cosa succederà al nostro gruppo, sarò felice se dovessero decidere di proseguire da soli il loro cammino insieme, ma egoisticamente lo sarò molto di più se decidessero di fermarsi in capitale con me, gestendo tutti insieme, ancora, le ultime fasi di questa guerra che non può più permettersi di averci lontani. Sono la mia famiglia, i miei compagni ed è grazie alla cooperazione di tanti cuori diversi che siamo riusciti in così tante imprese.
E' la nostra forza.
Voglio scoprire se è vero quello che Fedragon ha rinvenuto nel museo di Arti Arcane ad Enwirem.
Se Samnior, nel lontano passato, era veramente un paese dalla forte componente Arcana, qualche traccia deve essere rimasta.
Cercherò nel Palazzo, lo studierò da cima a fondo col permesso di Leena. Se qualcosa c’è, sicuramente la Magia Arcana è la via per trovarlo e anche se mi ci vorranno settimane, impiegherò tutto il mio tempo libero per questo.
Abbiamo bisogno di nuove armi e di nuove difese. La scuola di magia è una buona risorsa, ma sono certo che se le ipotesi sul passato di Samnior si rivelassero vere, potrebbe davvero dare uno slancio che nemmeno i nostri nemici si aspettano.
Non credo parteciperò alla guerra in maniera attiva o in prima linea. Non sono un guerriero nè un abile mago. Le mie armi sono il cuore, la persuasione, per qualcuno la cocciutaggine. Sento di poter fare qualcosa di buono in capitale e nel paese, ma non con addosso un'armatura e barricato dietro ad uno scudo.
Sono certo che Leena abbia al suo fianco i combattenti migliori che possa sperare. I quattro Capi Orda Loctar assieme ai loro valorosi fratelli sapranno dare tutto l’aiuto che occorre in battaglia.
Dal lato delle attrezzature per la guerra, gli Enalith e i Runtar stanno dando un grande contributo, mentre per le risorse magiche sono certo che gli incantatori della Scuola di Magia daranno la massima priorità alla realizzazione e all’incantamento della Piattaforma di Comunicazione con i Regni della Gioia.
Sapere che in qualche modo anche il resto della mia famiglia a Creylas sarà più vicina mi solleva dal peso che da sempre mi accompagna. Non devo lasciarli soli come è successo a me in passato e la Piattaforma in questo aiuterà molto.
Non nego che in futuro vorrei avere Sydher e mio padre al mio fianco per affrontare l’Aschefernar che ha preso la vita di mia madre, nostra madre, perchè è giusto che non sia solo la mia vendetta, ma la vendetta della mia famiglia.
Sono molte le cose che ho costruito in passato e molte che spero di portare a compimento.
Quando la guerra sarà finita, voglio riprendere i contatti con la mia insegnante di Ebondark ed invitarla qui a Samnior per concludere le ricerche archeologiche nella regione dello Hroa, a Skamult.
La luce sul mistero che circonda la nascita dei Loctar e la ricostruzione delle prime fasi della loro esistenza non è più così lontana e l’unica cosa che ci manca sono le testimonianze concrete che solo delle prove possono darci. Sappiamo che ci sono, dobbiamo solo trovarle, ma sarà interessante farlo insieme per dare vita ad un progetto e ad un’idea che coltivo da anni e che voglio dedicare al mio amico Hallvarth e a tutti i suoi fratelli Loctar che sono disposti a dare la vita per la libertà.
Quando anche quel progetto sarà finito, perchè so che lo sarà, il mio sogno sarebbe quello di creare un porto a Samnior. Dare finalmente la possibilità a chi lo vuole di raggiungere altre terre e ai cittadini degli altri paesi di Seral di conoscere un luogo ospitale come la nostra casa.
Non so se la mia idea sarà attuabile, non so se la realizzerò come la immagino ora e cioè sfruttando gli attracchi che ithia ha creato provvisoriamente per l’invasione, ampliandoli e costruendo una struttura permanente con l’aiuto di Enalith e Runtar, ma questo è il mio sogno.
Vorrei un grande porto, con un sistema difensivo e di protezione realizzato con il potente reagente legato a Basion che già possediamo. Permettere il controllo dei ghiacci attorno alle coste per limitare l’accesso e la partenza delle navi.
E’ un progetto ambizioso, ma impiegherò tutte le mie forze perchè si possa realizzare.
Pensandoci bene, anche questo riporta alle mie origini, al mio passato, al mio presente.
Il viaggio, la ricerca, la condivisione, la crescita e il confronto con chi è diverso da noi.
Partire ed affrontare un cammino. Per ritornare migliori di prima.
[FAREWELL] Il viaggio
Moderator: Asuryan
Re: [FAREWELL] Il viaggio
Brutta merda, l'esplorazione del Palazzo Matriarcale volevo farla pure io XD
Asu sono Fedragon !
Re: [FAREWELL] Il viaggio
Ah beh, io la cerco, ma mica devo trovarla per forza 
